Cambio automatico: funzionamento, vantaggi e svantaggi
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Direttore: Alessandro Plateroti

Cambio automatico: funzionamento, vantaggi e svantaggi

Cambio Automatico

Ormai largamente diffuso, il cambio automatico è facile da usare e può essere a doppia frizione (DCT) o a variazione continua (CVT).

Gran parte delle auto di più moderna generazione sono dotate del cambio automatico. Rispetto alla tradizione trasmissione manuale consente al guidatore di godere di un maggiore comfort alla guida poiché la scalata (in avanti o all’indietro) delle marce avviene in maniera automatica.

Cambio automatico come funziona

Le auto con cambio automatico sono allestite in maniera diversa da quelle equipaggiate con la trasmissione manuale. Le prime, infatti, non hanno il pedale della frizione ma solo quelli del freno e dell’acceleratore; la leva del cambio trova posto quasi sempre alla destra del conducente, alloggiata nella console o lungo il tunnel centrali.

Sulla leva del cambio (o sulla scatola che la contiene) vi sono le lettere che indicano la varie posizioni – e le relative funzioni – del cambio; ciascun costruttore utilizza una propria nomenclatura ma buona parte delle lettere in genere coincide: ‘N‘ (folle), ‘A‘ (avanti) e ‘R‘ (retromarcia) sono quelle sempre presenti. Molti cambi presentano anche la ‘D‘ che sta per drive (guida) e la ‘P’ (modalità parcheggio) oltre ad altre lettere che indicano la possibilità di passare alla trasmissione manuale (in genere indicata con la lettera ‘M’). Molte auto con cambio automatico, infatti, consentono anche di optare per il cambio manuale, per il quale vi sono delle palette alloggiate dietro al volante.

Al netto delle caratteristiche specifiche di ogni cambio, per avviare un’auto dotata di trasmissione automatica bisogna seguire la seguente procedura: inserire la chiave e fare mezzo giro (ovvero accendere solo il quadro della strumentazione), poi posizionare la leva del cambio su ‘N’ e tenere premuto il pedale del freno motore; a questo punto, si può girare ulteriormente la chiave e far scattare l’accensione.

I vari tipi di cambio automatico auto

Dopo aver visto come si usa il cambio automatico, vediamo quali e quante varianti di questo tipo di tecnologia vi sono in commercio.

Il cambio automatico a variazione continua (chiamato anche CVT, acronimo di Continuously Variable Transmission) è molto utilizzato da parte delle Case automobilistiche giapponesi e coreane e spesso viene offerto sulle auto ibride.

Questo tipo di cambio, come si può intuire già dal nome, attua un cambiamento continuo del rapporto di trasmissione, all’interno di un range delimitato da un minimo e un massimo. Da un punto di vista tecnico, il CVT è formato da due pulegge (una connessa all’albero motore, l’altra a quello della trasmissione) connesse da una cinghia: a differenza del cambio sequenziale, dove si passa da uno specifico rapporto all’altro (ad esempio dalla prima alla sesta marcia o viceversa), nella trasmissione a variazione continua la cinghia scivola all’interno della gola della puleggia descrivendo un’orbita di grandezza diversa, che rappresenta il miglior rapporto possibile in relazione al contesto di guida. Nel cambio CVT, lo slittamento della puleggia viene determinato da pompe ad olio ad alta pressione e da dispositivi idraulici controllati elettronicamente da una centralina.

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Fonte immagine: https://pixabay.com/en/gear-shifter-automatic-transmission-3665960/

Il cambio automatico a doppia frizione

La trasmissione automatica a doppia frizione (in inglese: DCT o Dual Clucth Transmission) è un tipo di cambio automatico che, come suggerito dal nome stesso, utilizza due frizione differenti. Il meccanismo prevede due alberi, montati sullo stesso asse, e connessi alle due frizioni: in genere, una è per le marce dispari e l’altra per i rapporti dispari. Su uno dei due alberi si trovano anche gli ingranaggi per la retromarcia, solidali con un terzo albero deputato esclusivamente all’inversione del senso di rotazione.

Lo ‘scalo’ della marcia viene regolato da una centralina, che sceglie il rapporto da inserire a seconda delle condizioni: in un lasso di tempo estremamente ridotto (tra i 30 ed i 40 millesimi di secondo) avviene il passaggio da un rapporto all’altro, con l’apertura di una frizione e la chiusura dell’altra. Il cambio DCT può essere completamente automatizzato oppure sequenziale; in quest’ultimo caso è il guidatore, tramite i paddle collocati dietro al volante, a scegliere se innestare una marcia più alta o più bassa.

Vantaggi e svantaggi del cambio automatico

Le trasmissioni automatiche, come tante altre soluzioni in campo automobilistico, presenta vantaggi e svantaggi. Questi aspetti vanno comunque analizzati in base al tipo di cambio.

Il DCT, ad esempio, ha tra i principali punti a sfavore il fatto di essere un meccanismo molto complesso ed altamente sofisticato; per questo, oltre a porre problemi di natura tecnica (maggiore difficoltà degli interventi di manutenzione), si tratta di un dispositivo molto costoso che spesso viene offerto come optional (a caro prezzo). Di contro, il cambio a doppia frizione consente rapidi cambi di marcia, una maggiore fluidità di utilizzo e – grazie alla scelta del rapporto migliore in relazione alle condizioni di marcia – ottimizza il rendimento del motore implementando una trasmissione ideale della coppia erogata.

Anche il CVT non è privo di aspetti negativi. L’attrito tra la cinghia e le pulegge è forse il principale, dal momento che questo fenomeno può causare perdite interne e, di conseguenza, pregiudicare il corretto funzionamento del meccanismo. In aggiunta, per come è strutturato, il meccanismo è adatto a trasmettere valori di coppia non superiori ai 400 Nm. A fare da contraltare, vi sono sia la capacità di ‘allungare la vita’ del motore, grazie alla flessibilità del cambio di rapporto, sia il comfort per chi si trova alla guida.

Le auto con il cambio automatico

In commercio si trovano ormai tanti modelli di auto dotate di cambio automatico: alcuni lo offrono di serie, altri come optional a pagamento. In aggiunta, rispetto ad alcuni anni fa, la trasmissione automatica si sta diffondendo anche nel segmento delle utilitarie e delle berline compatte di fascia media.

Sono un esempio di questa tendenza l’Alfa Romeo MiTo (DCT a 6 rapporti), l’Audi A1 (S Tronic a doppia frizione), Citroën C3 (EAT6), Fiat Panda (Dualogic robotizzato a 5 marce), Ford Fiesta (PowerShift a 6 marce), Mazda2, Mini (5 porte), Opel Corsa, Peugeot 208 (EAT6), Renault Clio (EDC a doppia frizione a sei rapporti), Seat Ibiza (DSG), Skoda Fabia, Suzuki Swift e VW Polo.

Non mancano anche modelli appartenenti ad altri segmenti, come ad esempio BMW X5, Toyota Prius, Peugeot 308, Kia Sportage, Range Rover Evoque e Fiat 500X.

Fonte immagine: https://pixabay.com/en/mercedes-benz-car-mercedes-benz-1461508/

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ultimo aggiornamento: 10 Marzo 2021 16:45

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